Cooperativa sociale che offre servizi di ascolto, orientamento, formazione, accoglienza rivolti a detenuti/e, ex detenuti/e e persone che vivono in condizione di disagio sociale.

Tag: ciclo mestruale

Il costo degli assorbenti e le collane di perle

Il costo degli assorbenti è solo uno degli aspetti che riguarda il ciclo mestruale e la vita delle persone con utero, un aspetto significativo. La normalizzazione dell’idea che il genere femminile sia portatore del fardello della sofferenza ci convince che non c’è poi nulla di male a pagare prezzi spropositati per qualcosa che nessuno ha chiesto, un’esigenza fisiologica che coinvolge forse la metà della popolazione mondiale. 

Avere un utero costa spesso più del dovuto, costa in termini di discriminazioni, di libertà, di vita e anche sì, in termini  economici. Pensiamo che ogni persona che ha le mestruazioni, le continua ad avere per decenni: in media passano circa 40 anni dal menarca alla menopausa.

Costo annuale degli assorbenti

Il prezzo dei prodotti per l’igiene mestruale, che siano assorbenti usa e getta esterni o interni (tamponi) è variabile ma potremmo, con l’aiuto di ChatGPT, stilare una media.

Una persona con utero necessita più o meno di 10/15 assorbenti o tamponi al mese, in base al personale flusso mestruale (questo numero indicativo è fluttuante). Il costo medio di un pacco di assorbenti in Italia varia tra i  5 e i 10 euro. Il prezzo cambia in base alla marca, alla qualità e alle conseguenti scelte personali di chi acquista un prodotto rispetto a  un altro, ma anche alle necessità di acquistare tipologie di assorbenti migliori per prevenire irritazioni e infezioni, a costi maggiori. 

Seguendo questi calcoli, si può dire che il costo annuale di assorbenti o tamponi può variare da 60 a 180 euro.

Maschi cis-etero che parlano dei corpi con utero

Lo scorso due ottobre, sulla pagina Instagram @accountciclo leggiamo i commenti a un post in cui l’amministratrice scrive: «Ognuno è libero di scegliere l’opzione più confortevole, non è normale essere costrette a pagare una cifra così alta per qualcosa che non abbiamo scelto».

Ora, non ci sembra che sia stato detto nulla di assurdo, anzi. Oltre  ad essere ragionevole, l’affermazione postata da @accountciclo è rappresentativa di un’esigenza che coinvolge le vite di tutte le persone che hanno le mestruazioni e che si trovano costrette a scendere a patti con i costi che implicano. Se parlare di cultura patriarcale fa venire i brividi ai molti che la riducono a sistema giuridico ormai estinto e quindi inesistente, dovrebbero stupirci le parole di un maschio cis-etero in risposta al post, purtroppo però non ci stupiscono affatto: «Ok, spendono 150€ per farsi il colore, piega e ricci. Ma andate a lavorare».  

* Sul post originale è stato pubblicato anche il nome dell’account che ha scritto questo commento, noi abbiamo deciso di metterlo qui anonimo, perché può essere rappresentativo di un pensiero comune tra una parte delle persone con cui abitiamo gli spazi virtuali dei social. 

Il nesso tra l’andare a farsi i capelli e l’avere le mestruazioni che questo commento ci palesa è la considerazione implicita del ciclo come una scelta, il problema è che qui non portiamo gli assorbenti al collo come collane di perle, ma li usiamo per una necessità che ci è data dalla nascita, senza alcun tipo di scelta se non quella delle tipologie di dispositivi igienici più consone ad affrontarla, quando siamo fortunat3 e questa scelta l’abbiamo. Ed è quindi una questione di diritti, più specificatamente di diritti mestruali

La tampon tax e le altre parti del mondo

Con la Legge di Bilancio 2024 sono state introdotte diverse novità per quanto riguarda l’IVA, quello che qui ci interessa è ancora come queste novità hanno impattato sul costo degli assorbenti:

  • L’aumento delle aliquote su alcune categorie di prodotti, come quelli per l’infanzia e per l’igiene femminile. 

«Inoltre è stata prevista l’aliquota al 10% (in luogo di quella del 5%) anche per i prodotti assorbenti, per i tamponi destinati all’igiene femminile, per le coppette mestruali, nonché per i pannolini per bambini. Torna ad applicarsi nella misura ordinaria, pari al 22%, l’IVA per seggiolini per bambini.» (Articolo fonte)

In risposta all’aumento dell’IVA, nel mese di ottobre WeWorld in collaborazione con CHEAP ha lanciato la campagna #LegalizeMestruazioni per chiedere «una cosa davvero molto semplice: giustizia per le persone che hanno le mestruazioni».

Cosa che in alcuni paesi del mondo già accade. Vediamo alcuni esempi:

  • In Catalogna è garantita la gratuità su tutti i dispositivi igienico-mestruali riutilizzabili (coppette, assorbenti o slip);
  • In Scozia gli assorbenti sono gratuiti per tutte le donne in età fertile;
  • In Nuova Zelanda sono garantiti per le studentesse;
  • Nel Regno Unito, in Canada e in Irlanda gli assorbenti non sono tassati.

 

Questo focus fa parte della Campagna PID “Assorbire il cambiamento 2.0” – Un’iniziativa che prevede la donazione degli assorbenti in carcere, la realizzazione di laboratori e incontri all’interno di istituti penitenziari femminili e strutture di accoglienza per promuovere maggiore consapevolezza sul ciclo mestruale e sui “nuovi” prodotti igienico sanitari ecologici quali coppetta, slip e mutande assorbenti. Leggi di più qui

Gli assorbenti in carcere – Donne ristrette

Perchè parliamo di assorbenti in carcere? In che senso il carcere è pensato al maschile? 

Per prima cosa, dobbiamo necessariamente ricordare che la popolazione detenuta femminile in Italia rappresenta una piccola parte del totale (appena il 4%). Di conseguenza, gli spazi, i beni, le attività e le misure all’interno del penitenziario sono principalmente pensate per l’utenza maschile, la grande maggioranza.

 

Nel 2013 con Edizioni dell’asino abbiamo pubblicato un manualetto “leggero e disinvolto” che illustra le tecniche di riappropriazione degli oggetti della quotidianità femminile in carcere, dove la personalità dell’individuo viene lentamente compressa. 

In “Ricci, limoni e caffetterie. Piccoli stratagemmi per una vita ristretta” si leggono le ricette delle donne recluse che reinventano i prodotti di cura e di benessere per i propri corpi, che scelgono di imprimere la propria soggettività nel luogo in cui il tempo è dilatato, scandito dal movimento dell’istituzione, assoggettato a norme omologanti. 

 

A pagina 36 “Contro i dolori mestruali” le donne preparano un intruglio di acqua, cannella e noce moscata. “La noce moscata scioglie i grumi di sangue!”.

 

Oltre a rappresentare ancora un tabù, il ciclo mestruale è per molte persone percepito come un “privilegio”. A livello globale, sono ben 2,3 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi igienico-sanitari di base, in molte aree povere solo il 27% della popolazione ha modo di lavarsi le mani con acqua e sapone nella propria abitazione e in diversi paesi non c’è disponibilità o facilità di accesso agli assorbenti. Per chi vive in queste condizioni l’igiene mestruale rappresenta un problema che comporta rischi per la salute e che può causare esclusione sociale, assenza da scuola e dal posto di lavoro, fino allo stigma.

Con Lucha y Siesta e Aidos, in risposta al successo dell’iniziativa dello scorso anno, abbiamo nuovamente proposto la campagna di raccolta assorbenti per le persone detenute in carcere. La campagna, iniziata nella giornata di ieri, giovedì 4 maggio, si concluderà domenica 28 maggio: Giornata mondiale dell’igiene mestruale. Gli assorbenti raccolti verranno consegnati in carcere e nelle strutture di accoglienza per persone detenute.

Gli assorbenti continuano ad essere una delle voci più pesanti nel pay gap tra uomini e donne, non sono considerati beni di prima necessità. Questo accade anche in carcere, istituzione totale pensata al maschile e mai pienamente adeguata nonostante regolamentazioni interne tese a “favorire l’espressione di quegli aspetti della personalità fondati sulla differenza di genere”

 

Gli assorbenti, così come altri prodotti consentiti, possono essere acquistati attraverso il cosiddetto “sopravvitto”, una sorta di negozio interno all’Istituto Penitenziario. Al sopravvitto però possono accedere solo coloro che hanno dei soldi sul conto corrente interno, chi non ha possibilità economica e di conseguenza non può acquistare, deve accontentarsi degli assorbenti forniti dall’Amministrazione Penitenziaria che, se non trascura questo aspetto, non garantisce però la scelta di un modello, di una marca o le quantità necessarie di assorbenti in base alle singole esigenze. 

Non avere accesso o avere limitate possibilità di scelta ai prodotti per l’igiene mestruale vuol dire violare il diritto umano alla dignità. Serve abbattere gli stereotipi e fare in modo che si abbia una gestione autonoma e sana del ciclo mestruale. 

 

Vuoi donare anche tu gli assorbenti?

Si possono donare assorbenti classici di qualsiasi marca e modello e gli slip assorbenti, mentre i tamponi in carcere non possono entrare

Da giovedì 4 maggio 2023 gli assorbenti sono raccolti presso la Casa delle Donne Lucha Y Siesta, in Via Lucio Sestio 10, che rimarrà aperta per la raccolta tutti i lunedì e giovedì dalle 9:30 alle 13:00 e durante gli eventi pomeridiani e serali.