In uno dei primi incontri, G si mostra entusiasta come un bambino per la novità della patente: ha appena superato l’esame teorico dopo mesi di studio e ne è super orgoglioso.

  1. L’arresto – la questione dei documenti;
  2. Assente dalla vita per un po’ – la relazione con gli altri;
  3. Prendere la patente – il giorno dell’esame;

L’arresto – la questione dei documenti

Quando vieni arrestato ti tolgono tutto: pure i lacci delle scarpe. Nel momento in cui esci ti ridanno quello che avevi, ma dipende dai casi. Per esempio, a me la patente l’hanno bloccata perché la mia condanna non era una cosa semplicina. Quindi ho dovuto ricominciare da capo, ma prima di farlo ho dovuto fare tutte le carte e ripartire da zero: vita nuova, patente nuova.

In tanti hanno detto “ma quando se la prende la patente questo!”.

Perché effettivamente prendere la patente oggi è molto più difficile rispetto a quando la presi io. Quando sono andato a scuola guida, erano tutti ragazzi giovani e mi sentivo molto a disagio.

Assente dalla vita per un po’ – la relazione con gli altri

Solo una signora conosceva la mia situazione, a lezione mi mettevo sempre dietro e ascoltavo l’istruttore che però non sapeva il motivo per cui stavo prendendo la patente a quest’età. Infatti un giorno me l’ha chiesto e io gli ho risposto “per 18-19 anni sono stato assente dalla vita”. Fortunatamente è stato chiamato dalla suddetta signora che gli ha spiegato la situazione e gli ha detto di evitare di parlarne davanti a tutti, così ha fatto.

Mi sentivo molto  a disagio: non voglio che le persone, soprattutto ragazzi giovani, mi guardino con timore, io voglio essere una persona normale.

Poi con il tempo ho preso un po’ di confidenza, ero l’unico a fare sempre domande e infatti sono stato anche ripreso dai ragazzi che mi hanno detto che parlavo solo io!

Lì ci sono andato per imparare chiaramente e questo dovevo fare, se non capivo facevo domande, era importante per me.

Prendere la patente – il giorno dell’esame

Quando siamo andati a fare l’esame ero teso come non mai, che ansia! 

Mi ha accompagnato l’educatore e dopo neanche 5 minuti avevo già concluso. Ho combinato un po’ di casino dentro l’aula, perché non riuscivo ad accendere il computer e tutto ma nessuno voleva aiutarmi perché è vietato parlare, poi per fortuna una ragazza mi ha detto come dovevo fare. 

Tornato a Casa la sera mi chiama la scuola guida: tutti bocciati tranne me. Avevo imparato a memoria TUTTE le domande, ho fatto i quiz sul telefono per 4 mesi durante ogni momento libero che avevo:  a pausa pranzo a lavoro, sui mezzi, la sera prima di andare a dormire… sempre!  Con costanza e impegno ci sono riuscito ed è per me motivo di orgoglio. 

Sono felice di aver preso la patente perché mi sento sempre più vicino alla normalità della vita quotidiana.

LE PAROLE DI G